I rendimenti dei governativi potrebbero salire e il mercato del credito risultare relativamente poco mosso mentre è possibile un rendimento totale positivo a 3 e 12 mesi sia per l’azionario Usa che per quello Ue
La vittoria netta di Trump alle presidenziali Usa dovrebbe aver eliminato l’incertezza politica (nessun riconteggio, nessun disordine sociale, nessuna decisione politica importante prima di gennaio) e potrebbe sostenere il consueto sollievo per gli asset di rischio post-elettorale. “Dopo l’esito elettorale sono saliti i rendimenti statunitensi, il dollaro USA e i mercati azionari. Le valute dei mercati emergenti hanno subito un calo, in particolare il peso messicano, a causa dei timori commerciali. In Europa, mentre le azioni hanno registrato guadagni nelle prime contrattazioni del mattino, i rendimenti EUR a breve termine sono calati sulla scia delle preoccupazioni per lo shock negativo dell’offerta derivante dai dazi statunitensi e le incertezze politiche” fa sapere Vincent Chaigneu, head of research, Generali Investments.
DAZI, CONTRASTO ALL’IMMIGRAZIONE E TAGLI FISCALI ALLE AZIENDE
Il presidente Trump, forte del sostegno del Congresso, potrebbe implementare forti dazi sulle esportazioni cinesi (e in misura minore dall’Ue e altri principali partner commerciali), una riduzione dell’immigrazione e tagli fiscali per le aziende. Possibile anche un aumento della produzione domestica di gas e petrolio. Per quanto riguarda invece l’offerta di energie rinnovabili potrebbe essere ridimensionata ma forse in misura non significativa dal momento che gli stati tradizionalmente repubblicani come il Texas sono i maggiori beneficiari degli incentivi sulle fonti alternative…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.