Gli investitori devono aggiungere alla lista delle variabili da controllare il ritorno della competizione per il controllo e la sicurezza delle rotte e possibili conflitti negli oceani, dove non passano solo le merci
Il controllo delle rotte commerciali e il dominio dei mari sono stati sempre cruciali nella storia delle superpotenze, dai tempi del contrasto all’espansionismo dell’impero persiano fermato dai greci a Salamina nel 480 avanti Cristo, alla sconfitta ad Azio di Antonio e Cleopatra dalla flotta di Augusto ad opera di Marco Vipsanio Agrippa, fino a Lepanto, a Trafalgar e alla battaglia delle Midway che segnò la svolta della Seconda guerra mondiale nel Pacifico. Poi per settant’anni i conflitti, prima quelli tra il campo occidentale e l’URSS in Corea a Vietnam e poi quelli in Afghanistan, Iraq, Siria e nei Balcani, si sono svolti principalmente sulla terraferma e nei cieli, senza chiari vincitori e vinti.
DI NUOVO AL CENTRO DEL CONFRONTO GEOPOLITICO
Da qualche anno i mari sono tornati al centro della geopolitica, prima con il blocco dei traffici causato dal Covid, poi la guerra in Ucraina, e infine il surriscaldamento del Medio Oriente, da Israele al Mar Rosso fino al Golfo Persico, con il teatro sempre più caldo dell’Asia Pacifico, investito dalle tensioni tra Cina e Occidente che potrebbero salire a livello di allarme rosso se Pechino dovesse reagire con la forza alla vittoria del progressista filo-occidentale William Lai alle elezioni appena tenute a Taiwan…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.