La strada per una riforma del freno al debito è lunga e non senza ostacoli per il cancelliere Merz, mentre l’indice DAX, nonostante il recente rally, sembra ben prezzato e con opportunità settoriali
Per il nuovo cancelliere tedesco, formare una coalizione sarà la sfida più semplice. L’Unione cristiano-democratica di centro ha vinto le elezioni con il 28,6% e il suo leader Friedrich Merz è pronto a un’alleanza con i socialdemocratici, arrivati terzi con il 16,4%. I negoziati si concentreranno sul superamento delle differenze su questioni come la riforma fiscale e le politiche interne, con una probabile maggior spesa per la difesa, ma potrebbe non tradursi in un stimolo importante. Amundi spiega in un approfondimento sul tema che qualsiasi riforma del freno al debito o la creazione di un fondo speciale richiederà tempo, data la presenza di una minoranza di blocco, ed è improbabile che influisca sulla crescita prima del 2026.
VERSO MAGGIOR EMISSIONE DI DEBITO, DUE MOTIVI PER ESSERE CAUTI
È probabile invece una maggior emissione di debito, che dovrebbe rendere più interessanti i rendimenti delle obbligazioni tedesche, mentre sul versante azionario l’indice DAX appare correttamente valutato, nonostante la forte performance dell’ultimo anno, e potrebbe trarre vantaggio dall’attuazione delle riforme. Ma Amundi segnala due motivi per essere cauti sul reddito fisso: i rendimenti dei titoli di Stato sono i più bassi dell’Eurozona e tra i più bassi in Europa, mentre la debolezza dell’economia necessita di un significativo impulso fiscale, che comporterà l’emissione di più debito in un momento in cui l’offerta globale di titoli di Stato è già molto elevata…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.