AlllianceBernstein spiega in che modo il cambio contro dollaro guida la politica monetaria giapponese in un’analisi di Yusuke Hashimoto e Brad Gibson, che vedono opportunità da cogliere da parte degli investitori
Il mandato di Bank of Japan è mantenere la stabilità dei prezzi con l’obiettivo di un tasso di inflazione del 2%, ma le fluttuazioni dei prezzi al consumo in Giappone sono la norma. La risposta all’apparente contraddizione risiede nel tasso di cambio, che influirà verosimilmente sulle future mosse della Banca Centrale. AlllianceBernstein spiega in che modo lo yen guida la politica monetaria giapponese in un’analisi di Yusuke Hashimoto| Portfolio Manager—Japan Fixed Income, e Brad Gibson| Head—Asia Pacific Fixed Income, che ricordano che ad aprile la Banca Centrale si è astenuta dal modificare la politica dei tassi negativi e di controllo della curva dei rendimenti a fronte di un’inflazione al 3,2% con un tasso core, che esclude alimentari ed energia, al 3,8%.
AUMENTO DELL’INFLAZIONE TEMPORANEO
Citando la debolezza dei salari reali, ha ritenuto che l’aumento dell’inflazione fosse temporaneo, ed aveva probabilmente ragione, perché per gran parte degli ultimi 25 anni il Giappone ha registrato prezzi al consumo nettamente inferiori al target, nonostante gli sforzi della Banca Centrale, per cui gli ultimi dati relativamente elevati potrebbero essere di breve durata. Gli esperti di AllianceBernstein fanno notare che nei cicli d’inflazione passati gli USA hanno fatto da guida, ed avendo già superato il picco in questo ciclo si prevede che anche quella europea e giapponese inizierà presto a diminuire…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.