AllianceBernstein, in un commento dell’Head of Equities Chris Hogbin, ricorda che le flessioni di mercato finiscono e suggerisce di non essere troppo difensivi, diversificando settorialmente e regionalmente
Inflazione, aumento dei tassi e timori di recessione in USA hanno dominato sui mercati azionari globali nel secondo trimestre. A fronte di prospettive tanto fosche, è importante valutare quali strategie possono aiutare gli investitori in una fase di debolezza economica. L’attenzione si è concentrata sulle tensioni nell’economia statunitense e gli investitori si domandano se le pressioni sulla domanda e sui margini avranno ricadute negative sugli utili societari. Le azioni USA hanno chiuso il secondo trimestre in calo di oltre il 20% dal picco di gennaio e i timori di recessione hanno messo in ombra le speranze di un “atterraggio morbido” dell’economia.
RELAZIONE TRA RIBASSI E RECESSIONI
Parte da qui l’analisi dell’Outlook azionario di AllianceBernstein firmata da Chris Hogbin, Head of Equities, che ricorda come mercati ribassisti negli USA hanno sempre segnalato una recessione a partire dal 1970, tranne un caso. La fiducia di consumatori e imprese si sta deteriorando, e l’erosione dei patrimoni personali dovuta alla flessione azionaria potrebbe condurre a una riduzione della spesa. Ma ogni rallentamento economico è diverso dagli altri. In passato le stime sugli utili sono state riviste decisamente al ribasso a fronte di contrazioni dell’attività segnalate dagli indici PMI, ma questa volta non è ancora accaduto…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.