Sia sul fronte delle sanzioni alla Russia, sia nella ‘moral suasion’ nei confronti di Pechino, gli investitori giocano un ruolo attivo e forse determinante che si aggiunge agli sforzi di autorità politiche e monetarie
Dall’inizio del millennio ben quattro mostruosi cigni neri hanno fatto irruzione sui cieli globali di mercati e economie. Tra il 2008 e il 2012 due ‘volatili’ finanziari, prima la devastante crisi innescata dalla bolla dei subprime e dal crac di Lehman, poi la crisi del debito sovrano europeo che ha rischiato di affondare la moneta unica. Negli ultimi due anni sono arrivati quelli ‘tradizionali’ portatori di sventure che da sempre affliggono l’umanità, la pandemia globale e la guerra in Europa. Le prime due crisi hanno colto le autorità monetarie e politiche di sorpresa, soprattutto le seconde e soprattutto nell’Eurozona. Ma sono state anche un formidabile laboratorio che ha consentito otto anni dopo a governi e banche centrali di sapere quasi esattamente cosa fare e come farlo a fronte della paralisi fulminante che tra febbraio e marzo del 2020 investiva l’economia globale. Con la guerra la storia è diversa, non è l’umanità contro il virus ma ‘uomini contro’.
AVVERTIMENTO RECAPITATO A XI JINPING
Di fronte all’aggressione russa dell’Ucraina si è scelta la doppia strada di rifornire l’aggredito di strumenti di difesa e di stringere l’aggressore in una morsa economica che facesse molto male. C’era l’incognita Cina, con molte paure alimentate dall’accoglienza imperiale riservata a Putin da Xi Jinping alle Olimpiadi di Pechino, solo 20 giorni prima dell’attacco di Mosca, e poi dall’astensione all’Onu sulle sanzioni alla Russia insieme all’India. Diversi analisti si sono sbilanciati a prevedere un’annessione di fatto della Russia alla Cina, con le sue straordinarie risorse energetiche e minerarie, in cambio di supporto sul fronte ucraino. Ma a far riflettere Pechino sull’impraticabilità di presunte ambizioni imperiali anti-occidentali ci hanno pensato i mercati. Gli investitori internazionali e la business community globale hanno fatto capire chiaramente a Xi che avrebbero aggiunto la Cina alla Russia nella lista dei paesi non investibili se avesse insistito, magari usando anche l’arma della politica zero-Covid per fare pressione sull’Occidente…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.