Le difficoltà dell’Italia sul Pnrr mettono a repentaglio una crescita già troppo bassa rispetto agli altri Paesi europei. Goldman Sachs indica una preferenza per i titoli spagnoli mentre per Moody’s i Btp rischiano il declassamento a “junk”
Prima Goldman Sachs, poi Moody’s. L’Italia rischia di tornare al centro dell’attenzione dei mercati a causa dei ritardi accumulati sui progetti del Pnrr. Oggi il ministro per gli Affari Europei Raffaele Fitto è chiamato a rispondere in Parlamento proprio su questo tema, cruciale per la tenuta dei conti pubblici.
GOLDMAN SACHS E MOODY’S
Nei giorni scorsi Goldman Sachs ha messo nero su bianco la preferenza per i titoli di Stato spagnoli rispetto a quelli italiani a 10 anni. Secondo Goldman Sachs, il differenziale salirà a 235 punti base entro la fine del 2023. Da qui l’indicazione di shortare i Btp decennali, alla luce di un Pil italiano che cresce meno rispetto ad altri Paesi europei e rischia la stagnazione senza i fondi del Pnrr. L’altro scossone sul debito italiano è arrivato dall’agenzia di rating Moody’s, chiamata a pronunciarsi il 19 maggio. In un’analisi Moody’s ha specificato che l’Italia, attualmente, rischia un downgrade a livello “junk” del proprio debito: “Una crescita debole e costi di finanziamento più elevati potrebbero indebolire ulteriormente la posizione fiscale dell’Italia”…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.