Clément Inbona, gestore di La Financière de L’Echiquier, analizza le conseguenze per i mercati delle incertezze politiche. Anche in India e in Messico il nervosismo seguito ai recenti voti si è poi attenuato
In un anno in cui più della metà dell’umanità viene chiamata alle urne, ci si chiede se le turbolenze sui mercati seguiti agli esiti delle prime tornate elettorali siano tempeste in un bicchier d’acqua. Con la decisione di sciogliere l’Assemblea nazionale prima ancora che fosse finito lo spoglio per le Europee il presidente Emmanuel Macron ha gettato la Francia nell’incertezza politica e la reazione dei mercati finanziari non si è fatta attendere: la Borsa di Parigi il giorno dopo è crollata rispetto a quelle europee e USA mentre è aumentato il tasso dei titoli di Stato francesi rispetto a quello di riferimento tedesco.
SOLO SOBBALZO CICLICO COME SUCCESSO IN MESSICO
Un segno di sfiducia strutturale o sobbalzo ciclico? Nel suo punto della settimana Clément Inbona, gestore di La Financière de L’Echiquier, propende per la seconda ipotesi, anche alla luce delle recenti elezioni che si sono svolte nel mondo. In Messico i mercati hanno inizialmente sanzionato la vittoria schiacciante di Claudia Sheinbaum a inizio giugno, la cui campagna era basata sullo slogan “Per il bene di tutti, i poveri innanzitutto”. Il peso ha perso il 4% su dollaro e le azioni il 6%, ma il movimento si è in parte attenuato grazie a un discorso successivo volto a rassicurare i mercati. La lotta di classe sta cercando di risparmiare le asset class messicane…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.