Nessuna grande recessione Usa. Il rialzo dei tassi giapponesi ha fatto scattare la chiusura di operazioni in yen (carry trade) usate da molti operatori per finanziare acquisti di azioni Usa
Per spiegare l’improvviso e pesante sell-off che in questo inizio d’agosto ha colpito le Borse, mandando nel panico molti piccoli investitori che sono corsi a vendere (diversi servizi di trading online sotto pressione sono stata la conferma) si è parlato e si parla di nuovi timori di recessione negli Usa. Da lì sarebbe partito tutto. Ma in realtà, a ben analizzare, le grandi banche d’affari danno ancora una probabilità tutto sommato ridotta all’ipotesi di uno scenario recessivo negli Stati Uniti. E poi negli ultimi anni è stata per molti una sorta di ossessione quella di annunciare una recessione Usa (insieme a una inflazione persistente, altra fissazione) che mai è arrivata. Come accaduto altre volte, si sottovaluta la resilienza dell’economia americana, già ampiamente dimostrata.
IL FANTASMA DELLA RECESSIONE USA
Ebbene, non c’è stata finora e molto probabilmente non ci sarà nemmeno in futuro questa fantomatica grande recessione americana. Le ossessive previsioni in questo senso sono state finora sempre smentite e possono continuare ad esserlo. Ma, tornando all’ondata di vendite forti sulle Borse, allora perchè? Da dove è partito tutto? Risposta: non appunto da una imminente recessione Usa, ma da una cosa molto più lontana anche geograficamente, lo yen giapponese...
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.