I dati raccolti online vengono utilizzati dall’Agenzia delle Entrate per rendere più efficace la lotta anti evasione
Postare una foto su uno yacht sui social network può creare qualche problema. Ma solo a chi ha qualcosa da nascondere al Fisco. I controlli dell’Agenzia delle Entrate, negli ultimi anni, sono sempre più accurati e sfruttano anche prove raccolte sul web. L’Agenzia le chiama “fonti aperte” e Google Maps gioca un ruolo importante nello sforzo per incastrare gli evasori.
COSA SONO LE “FONTI APERTE”
Non è certo una novità dell’ultima ora. L’Agenzia delle Entrate, infatti, già con la circolare 16/E del 2016 ha ammesso il ricorso alle “fonti aperte”. E qui rientrano siti e social network come fonte di informazioni sulle caratteristiche di case di lusso. Anche la Guardia di finanza, nella circolare 1/2018, fa riferimento alle “fonti aperte”, concetto ripreso anche nelle linee guida delle Entrate nel controllo di siti web, alla ricerca di finte Onlus nate con lo scopo di non pagare le tasse…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.