La Financière de l’Échiquier, nel punto della settimana a cura di Alexis Bienvenu, spiega perché i due fattori hanno interrotto la corsa di Wall Street partita dopo il voto che ha segnato il ritorno di Trump
I mercati si erano infervorati per l’elezione di Donald Trump ma iniziano a considerare più seriamente i rischi associati, con l’S&P500 che ha ritracciato rispetto all’impennata iniziale. Secondo Alexis Bienvenu, Fund Manager di La Financière de l’Échiquier, il risveglio dall’euforia non va attribuito solo ai timori per la politica economica del futuro Presidente, ma anche all’atteggiamento meno accomodante della Fed che ha accompagnato l’ultimo taglio dei tassi con un discorso prudente, indicando che ne rimarrebbero due soltanto da qui a fine del 2025, con un obiettivo intorno al 3,9%, anche perché l’inflazione dovrebbe essere più alta di quanto auspicato a settembre.
LA PRUDENZA SUI TASSI DELLA FED DI POWELL
Nel suo punto della settimana, l’esperto di La Financière de l’Échiquier spiega che la proiezione più alta per l’inflazione dovrebbe provenire, in parte almeno, da ipotesi sulla futura politica economica del prossimo Presidente. Il capo della Fed, Jerome Powell, si difende da ogni speculazione al riguardo, anche se il solo fatto che il programma di Trump contempli un rischio di rialzo dell’inflazione non può non intromettersi nelle aspettative di politica monetaria, e una delle conseguenze preoccupanti del ritorno di Trump può impensierire il mercato…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.