Il carovita mostra segnali di rallentamento a luglio anche nell’Eurozona. Pil italiano in calo nel secondo trimestre in base alle stime Istat: -0,3%
Nel mese di luglio l’inflazione italiana ha fatto registrare un’ulteriore frenata. Secondo le stime preliminari dell’Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% su base mensile e del 6% su base annua, da +6,4% del mese precedente.
CALO IN LINEA CON LE ATTESE
Per il 2023, al momento, l’inflazione acquisita è pari a +5,7% per l’indice generale e +5,1% per la componente di fondo. L’andamento dell’inflazione italiana è in linea con le attese del consensus. La variazione tendenziale riporta l’inflazione al livello di aprile 2022. La decelerazione del tasso di inflazione si deve, in prima battuta, al rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da 4,7% a 2,4%), dei beni energetici non regolamentati (da 8,4% a 7%) e, in misura minore, degli alimentari lavorati (da 11,5% a 10,9%), degli altri beni (da 4,8% a 4,6%), dei servizi vari (da 2,9% a 2,7%) e dei tabacchi (da 2,5% a 1,9%). In aumento, invece, il costo degli alimentari non lavorati (da 9,4% a 10,4%) e dei servizi relativi all’abitazione (da 3,5% a 3,6%)…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.