A marzo i prezzi al consumo hanno toccato livelli che non si vedevano da 40 anni, guidati soprattutto da energia e prodotti alimentari. Il compito delle banche centrali si fa sempre più complicato
L’inflazione americana a marzo supera le attese e tocca quota +8,5%, livello che non si vedeva dal 1981. Rispetto allo stesso mese dello scorso anno, i prezzi al consumo Usa hanno sono cresciuti oltre il +8,4% atteso dagli analisti. A guidare i rialzi, come previsto, sono stati soprattutto gli aumenti delle componenti energia e cibo.
TENSIONE PER I LOCKDOWN IN CINA
Rispetto al mese precedente, l’inflazione misurata dal Labor Department è salita dell’1,2%. Per la sesta volta di seguito il dato mensile dell’inflazione Usa cresce più del 6%, dato che pone l’inflazione ben al di sopra del target fissato dalla Federal Reserve. Il dato dell’inflazione core, che esclude energia e cibo, vede una crescita del 6,5%. E le prospettive per i prossimi mesi, alla luce dei problemi causati dalla guerra in Ucraina e dai lockdown in corso in Cina, non fanno ben sperare…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.