In un recente sviluppo, l’inflazione nella zona euro ha registrato un calo inaspettato il mese scorso, secondo un rapporto di Reuters. Questo potrebbe portare la Banca Centrale Europea (BCE) a considerare una riduzione dei costi del denaro dai massimi storici.
Cosa è successo
Il tasso di crescita dei prezzi al consumo nei 20 paesi della zona euro è rallentato a 2,4% a marzo, rispetto al 2,6% di febbraio, contrariamente alle aspettative di una lettura invariata. I prezzi dei generi alimentari, dell’energia e dei beni industriali hanno contribuito al raffreddamento dell’indice generale.
L’inflazione sottostante, attentamente monitorata dalla BCE per valutare la durata delle pressioni sui prezzi, è scesa a 2,9% da 3,1%. L’unico potenziale motivo di preoccupazione per Francoforte è che l’inflazione dei servizi è rimasta stabile a 4% per mesi, segno che la dinamica salariale relativamente rapida mantiene i prezzi nel settore dei servizi sotto costante pressione.
Questi dati suggeriscono che la BCE potrebbe iniziare a ridurre i tassi di interesse a giugno, con l’inflazione che potrebbe scendere più rapidamente del previsto.
Perché è importante
Prima del rilascio dei dati sull’inflazione, le borse europee erano rimaste in gran parte immutate, con i trader in attesa di dati chiave che avrebbero potuto influenzare le previsioni sulla tempistica del primo taglio dei tassi della BCE.
Il consigliere della BCE, Pablo Hernandez de Cos, ha affermato in un evento finanziario a Barcellona che la BCE potrebbe iniziare a tagliare i tassi di interesse a giugno, a seguito del continuo rallentamento dell’inflazione nella zona euro.