I tecnologici continuano a tirare la volata di Wall Street mentre la Fed aiuta, anche se manda messaggi confusi. Restano i timori di bolla e rischiano di allargarsi le tensioni geopolitiche
Luogo di nascita: Santa Clara, California. Data di nascita, rispettivamente 1977 e 1968. Parliamo di Oracle e Intel, più o meno coetanee di Microsoft, insieme alla quale rappresentano storici pilastri dell’industria di Internet, dei chip, e del software, tornati alla ribalta come protagonisti dell’ultima ondata della rivoluzione digitale partita oltre mezzo secolo fa dalla costa Ovest degli USA, quella dell’Intelligenza Artificiale. Il fondatore e tuttora numero uno della prima, Larry Ellison, conta 81 primavere, mentre l’unico dei tre ancora in vita della seconda, Arthur Rock, ne ha accumulate addirittura 99, senza dubbio generazione dei “Longennial”, come le aziende cui hanno dato vita. Che negli ultimi tempi hanno spiccato il volo sulla Borsa di New York sulla spinta di accordi e annunci multimiliardari tutti accomunati dall’ingrediente principale della nuova corsa dei titoli Tech, l’IA appunto.
IL RUSSELL 2000 SI AGGIUNGE AI RECORD
Il tutto ha spinto il WSJ a definire addirittura Oracle la “nuova” Nvidia, ma anche Fortune a scrivere di nuove sirene di allarme sulla “bolla” dell’IA che starebbe continuando a gonfiarsi, mentre l’agenzia di rating Moody’s ha parlato di rischi in vista dopo il mega deal da 300 miliardi della società di Ellison con Open AI, dopo averne già abbassato a luglio l’outlook a negativo. Ma intanto il rally di Wall Street continua, sostenuto oltre che dalla corsa dei titoli tecnologici anche dal taglio dei tassi della Fed, il primo del 2025 ma quasi certamente non l’ultimo. Dow, D&P 500 e Nasdaq hanno toccato nuovi record la settimana scorsa e anche il Russell 2000 ha messo a segno un nuovo massimo, il primo dal 2021, indicando un ampliamento della platea rialzista…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.