Chris Mellor (Invesco) spiega come le caratteristiche uniche del mercato azionario cinese abbiano consentito ad alcuni ETF cinesi a replica sintetica di ottenere un vantaggio rispetto alle loro controparti fisiche
Trasformare un Paese per decenni caratterizzato dalla produzione di merci a basso costo in un leader tecnologico globale. L’obiettivo del governo di Pechino è sempre più quello di guidare l’innovazione in settori che spaziano dall’intelligenza artificiale all’energia pulita. Quest’ultima, in particolare, riveste un ruolo cruciale alla luce dell’oneroso compito di sostituire l’elettricità prodotta prevalentemente da centrali a carbone del Paese con l’eolico, il solare e altre tecnologie rinnovabili. La politica, inoltre, dovrebbe creare opportunità nei settori dell’istruzione, della sanità e della vendita al dettaglio.
GLI INVESTITORI IN ETF HANNO DIVERSE OPZIONI
L’enorme potenziale di crescita della Cina, con la previsione che la sua economia supererà quella degli Stati Uniti e raggiungerà il primo posto intorno al 2035, rendono l’azionario cinese un mercato interessante. “Gli investitori in ETF hanno diverse opzioni. Per esempio, l’S&P China A 300 Index comprende le 300 maggiori società quotate sulle borse di Shanghai e Shenzhen, mentre S&P China A MidCap 500 Index include le successive 500 in termini di grandezza” fa sapere Chris Mellor, Head of EMEA ETF Equity and Commodity Product Management di Invesco…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.