Una concentrazione elevata, valutazioni eccessive e il ‘ritorno alla media’ degli extrarendimenti rendono adesso attraente l’indice S&P 500 Equal Weight rispetto al paniere azionario USA standard
In base ai dati Bloomberg, i rendimenti annualizzati dal 1989 al 2023 della versione equiponderata dell’indice S&P 500 hanno sovraperformato quella standard, ponderata per la capitalizzazione di mercato, in media dell’1,05% all’anno fino al 2023. Da allora, però, hanno sottoperformato perché i rendimenti delle Magnifiche Sette hanno battuto nettamente quelli di tutto il resto dell’indice. “Oggi, alla luce di tre fattori (una concentrazione elevata, valutazioni eccessive e il ‘ritorno alla media’ degli extrarendimenti) molti investitori potrebbero valutare la possibilità di ottenere esposizione all’indice S&P 500 Equal Weight” fanno sapere gli esperti di Invesco.
CONCENTRAZIONE ELEVATA
Alla fine del 3º trimestre del 2024 soltanto 10 azioni, molto volatili e appartenenti peraltro a settori simili, rappresentavano il 35% della ponderazione dell’S&P 500 e determinavano oltre metà della volatilità dell’indice. Si tratta del maggior livello di concentrazione dell’indice S&P 500 da fine anni ’70. “Da notare che una ponderazione basata sulla capitalizzazione di mercato tende a sottopesare le aziende innovatrici di domani. I primi 10 titoli di oggi dell’S&P 500 20 anni fa rappresentavano solo il 3% dell’indice S&P 500 e, mentre nei due decenni hanno contribuito per il 23% al rendimento dell’indice, nel primo semestre del 2024 il loro contributo è arrivato a oltre il 70%” spiegano i manager di Invesco…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.