Gli esperti di Invesco segnalano il premio a cui l’oro viene negoziato rispetto ai modelli tradizionali a causa delle speculazioni sul default del debito statunitense, i fallimenti delle banche e gli acquisti record delle banche centrali
A maggio il prezzo dell’oro ha confermato di soffrire le aspettative sui tassi di interesse statunitensi e la forza del dollaro USA. La sua quotazione, che ai primi del mese aveva registrato il massimo livello dal marzo dello scorso anno, ha chiuso a fine maggio a 1.963 dollari l’oncia con un calo mensile dell’1,3%.
ANDAMENTO ALTALENANTE A MAGGIO
“Nel corso del mese, il prezzo dell’oro è stato inizialmente sostenuto dalle preoccupazioni per il tetto del debito statunitense e dalle proiezioni di una recessione negli Stati Uniti. Verso fine mese è aumentata la fiducia nella possibilità di trovare una soluzione all’impasse fiscale statunitense e anche un possibile anticipo del cambio di rotta della Federal Reserve: l’oro è quindi sceso dal suo picco a breve termine” fanno sapere gli esperti di Invesco…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.