Secondo James Donald, direttore e responsabile dei mercati emergenti di Lazard AM, per gli investimenti cinesi bisogna rivolgersi a “determinate aziende con una serie specifica di caratteristiche, inclusi livelli elevati di produttività finanziaria”.
La crisi immobiliare cinese e il calo dell’export, non bilanciato da un aumento dei consumi interni, preoccupa non poco gli analisti economici. E sebbene la People’s Bank of China abbia ridotto i tassi d’interesse, i tagli non sono stati così ampi come previsto, considerando le tendenze deflazionistiche. Ma come si è arrivati a questo punto? E ha senso oggi investire sulla Cina?
NON SOLO CRISI DEL MERCATO IMMOBILIARE
Domande a cui rispondere James Donald, Managing Director e Head of emerging markets equity Team Lazard Asset Management, che spiega: “Il settore immobiliare è responsabile di un quarto o un terzo della crescita economica e rappresenta fino al 70% della ricchezza delle famiglie cinesi. Ma i problemi economici si sono estesi ben oltre il mercato immobiliare. Negli ultimi anni, l’attuale gestione ha perseguito con coraggio il concetto di “prosperità comune” – ricorda Donald – dimostrando la volontà di stravolgere i campioni nazionali nella ricerca di una maggiore uguaglianza dei redditi. Questo ha portato a cambiamenti significativi in settori come l’e-commerce, l’istruzione online e il rideshare-hailing, in quanto le aziende sono state costrette a dare priorità al controllo dello Stato rispetto a una rapida crescita delle entrate e dei profitti”…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.