Secondo J.P. Morgan Asset Management i mercati hanno iniziato a scontare il rischio che la Fed sia in ritardo con l’inasprimento monetario: le conseguenze per titoli di Stato e attivi di rischio
Il messaggio della Banca Centrale americana è cambiato a favore di un inasprimento quantitativo, vale a dire non solo aumento dei tassi, ma anche cura dimagrante del bilancio gonfiato dagli acquisti del quantitative easing. La concomitanza di rigidità del mercato del lavoro, accelerazione dei salari e inflazione conferma l’esigenza che la Fed concluda il tapering e cominci ad alzare i tassi nei prossimi due mesi. Una Fed consapevole di trovarsi “dietro la curva” dovrà però stare attenta a non creare fluttuazioni disordinate. La prima reazione istintiva dei Treasury non ha ancora prodotto effetti sulla fascia inferiore dello spettro del rischio, coinvolgendo le obbligazioni High Yield.
PUNTO DI SVOLTA ANCORA LONTANO
Il Bond Bulletin settimanale del team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management prevede un punto di svolta solo nella fase tardiva del ciclo, quando rallentamento della crescita e inasprimento monetario coincideranno. Nel frattempo, ritiene che la solidità fondamentale del mercato creditizio continuerà a offrire un contesto favorevole agli investitori, mentre la rapidità con il cui mercato sconterà i rialzi futuri dei tassi dovrebbe diventare più gestibile. Per gran parte del 2021 c’era la convinzione che la Fed avrebbe potuto mantenere un atteggiamento attendista sui dei tassi per anni, ma da inizio 2022, il mercato ha scontato un inasprimento anticipato, dopo che il FOMC ha annunciato l’intenzione di raddoppiare la velocità del tapering, portandolo da 15 a 30 miliardi di Dollari…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.