Agosto punta a smentire per il terzo anno la fama di brutto mese per l’azionario, minimi alle spalle sul violento rimbalzo di titoli speculativi massacrati nella prima metà del 2022. Poche alternative agli USA
Storicamente agosto ha una pessima reputazione sui mercati azionari e in particolare a Wall Street, meno cattiva solo rispetto a quella di settembre, almeno nelle statistiche che risalgono al 1986. Aprile, luglio e l’ultimo trimestre, sempre storicamente, sono i periodi migliori. Ma gli ultimi tre anni hanno fatto eccezione, e non di poco. Due anni fa la stellare ripartenza post-covid, l’anno scorso un buon +3,1% sull’onda della riapertura delle economie, e quest’anno almeno finora siamo intorno al +5%, prendendo lo S&P 500 come principale unità di misura. Gli investitori si chiedono ovviamente se e quanto durerà e se magari per fine mese potremmo assistere a una rottura convinta della resistenza dello stesso S&P 500 a 4.300 punti, ormai a portata di mano, che potrebbe aprire la strada al ritorno del Toro.
RIMBALZO DEL 17% DA METÀ GIUGNO
Il muro di timori e incertezze è sempre lì. Secondo un sondaggio condotto da BofA tra fund manager USA, europei e asiatici il 5-10 agosto in cima alla lista resta l’inflazione, che ha probabilmente toccato il picco ma continuerà a richiedere aumenti dei tassi della Fed, seguita dalla recessione, o almeno dal rischio di una brusca frenata globale, e infine possibili shock sul mercato del credito. Di fatto però da metà giugno Wall Street ha messo a segno un netto rimbalzo che per lo S&P 500 si è cifrato in un +17%, anche se resta sotto del 10% da inizio anno, mentre il Nasdaq, che era sprofondato, è riuscito a uscire dal territorio dell’Orso più che dimezzando il calo di oltre il 30% subito fino a metà giugno…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.