Sottopeso nella duration degli Stati Uniti rispetto al Regno Unito, visione costruttiva sul credito IG ed equilibrata sull’high yield, preferenza del dollaro Usa rispetto a quello canadese e dello yen rispetto all’euro
I rendimenti dei titoli di Stato globali hanno registrato a dicembre notevoli aumenti sia nei mercati sviluppati che in quelli emergenti. Un andamento altamente insolito dal momento che le banche centrali dei mercati sviluppati (Fed e BCE in primis) hanno iniziato i loro attesi cicli di allentamento. “E’ successo che i dati economici si sono dimostrati ancora una volta ostili proprio quando la Fed è diventata più ottimista sull’inflazione e pessimista sulla crescita e la disoccupazione”, fa sapere il Broad Markets Fixed Income Team di Morgan Stanley Investment Management.
L’INFLAZIONE RIMANE SOPRA L’OBIETTIVO DELLE BANCHE CENTRALI
“Un importante fattore di complicazione, sia per la Fed che per la BCE, è che l’inflazione rimane al di sopra dell’obiettivo, i miglioramenti sono stati discontinui negli ultimi mesi e probabilmente ci saranno maggiori pressioni sui prezzi, non da ultimo derivanti da minacce tariffarie più elevate” specifica il Team. Secondo il quale la performance delle azioni, i prezzi delle case e la resilienza della crescita e dell’inflazione suggerirebbero che al momento la politica monetaria sembrerebbe non restrittiva. Ma, per contro, non sappiamo quanto saranno estesi, e non conosciamo le reazioni degli altri Paesi, ai cambiamenti nelle politiche commerciali/fiscali/di immigrazione/normative degli Stati Uniti nel 2025. Ciò rende ancora più complicato prevedere tagli dei tassi in tutto il mondo nel 2025…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.