Sostituire l’energia prodotta da combustibili fossili con fonti rinnovabili non è solo un imperativo etico, ma rappresenta un’occasione da cogliere per gli investitori: Euromobiliare SGR mira a questo duplice obiettivo
L’Accordo di Parigi sottoscritto nel 2015 da 186 Paesi (responsabili del 90% delle emissioni di gas serra) ha sancito l’impegno a contenere l’incremento della temperatura terrestre in questo secolo entro i 2° C dai livelli pre-industriali, con l’obiettivo di mantenere l’incremento entro 1,5° C. L’Accordo è stato sottoscritto nella consapevolezza che l’inazione sul fronte del cambiamento climatico condurrà a serie conseguenze sulla ricchezza (impatto negativo sul PIL globale) e sulla qualità della vita per tutti i Paesi.
RIDURRE LE EMISSIONI DI CO2
Al centro dell’Accordo di Parigi vi è la riduzione delle emissioni di CO2, di cui la produzione di energia elettrica ed i riscaldamenti sono oggi i maggiori responsabili, seguiti dai trasporti. Per raggiungere gli obiettivi fissati dall’Accordo di Parigi diventa quindi fondamentale sostituire la produzione di energia da combustibili fossili con le fonti rinnovabili: sole, acqua e vento. Si tratta della cosiddetta “transizione energetica”, che ha già avuto un forte impulso. Basti pensare che negli ultimi venti anni si è passati da 2870 TWh a 7000 TWh prodotte da fonti rinnovabili. Tuttavia c’è ancora molto da fare in questo ambito; infatti a livello globale la quota di energia consumata ascrivibile alle rinnovabili si colloca all’11%. In questa classifica gli USA, che con Biden sono rientrati nell’Accordo di Parigi dopo l’uscita decretata da Trump, si posizionano all’8%. Fanno quindi peggio della Cina al 13% e dei principali Paesi europei, Italia inclusa, tutti al di sopra del 15%…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.