L’ipotesi è contenuta nella lettera inviata dalla Commissione europea all’esecutivo. Se dovesse concretizzarsi si aprirebbe uno scontro tra Roma e Bruxelles. L’Italia ha 20 giorni per rispondere
La Commissione europea sarebbe pronta a chiedere la revoca immediata del decreto sul golden power approvato dal governo italiano in merito all’ops di UniCredit su Banco Bpm. È quanto emerge dalla lettera di 54 pagine inviata a Roma il 14 luglio scorso e di cui Repubblica è venuta in possesso. Il documento contiene una valutazione preliminare sul decreto, ma nel testo si legge che “se fosse confermato”, Bruxelles potrebbe “ordinare la revoca senza indugio del decreto”.
IL GOLDEN POWER NON CONFORME AI PRINCIPI UE
È questo il passaggio più delicato della vicenda che fa salire la tensione tra l’esecutivo italiano e l’Unione europea. Il governo ha ora 20 giorni lavorativi di tempo per rispondere, fornendo ulteriori argomentazioni o riscrivendo il provvedimento insieme alla Commissione Ue. Secondo Bruxelles, la disciplina italiana sul golden power non sarebbe conforme ai principi del diritto europeo. La nozione di pubblica sicurezza invocata nel decreto sarebbe un “concetto autonomo del diritto dell’Unione” e deve quindi essere interpretato “solo alla luce della giurisprudenza europea”, non delle sentenze dei tribunali nazionali. Insomma, per la Ue il golden power non solo non rientra nella tutela della pubblica sicurezza, ma non è neanche compatibile con le leggi europee…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.