La recente debolezza del dollaro USA potrebbe essere causata dalla percezione di minor affidabilità delle istituzioni statunitensi che spingerebbe il capitale globale verso altri asset intaccandone lo status di valuta di riserva globale
Solo il tempo potrà dirci quali siano gli obiettivi del Presidente Trump con i dazi doganali annunciati. Possono costituire una minaccia per incoraggiare il re-shoring dell’industria manifatturiera ed un aumento delle esportazioni statunitensi. Oppure una strada per finanziare la spesa per gli sgravi e le proroghe fiscali promessi, per un ammontare di 5-10.000 miliardi di dollari. Resta il fatto che la guerra commerciale scatenata da Trump ha alimentato la volatilità e le probabilità di recessione mentre l’S&P 500 è scivolato in territorio ribassista.
L’ANDAMENTO DEI MERCATI VALUTARI E DEI TREASURY USA
“L’andamento dei mercati valutari e dei Treasury statunitensi sembrerebbe segnalare che i dazi rappresentano uno shock più per la crescita che per l’inflazione. A mano a mano che Trump ha inasprito i toni sulla guerra commerciale, il dollaro e i rendimenti delle obbligazioni governative USA sono scesi” sottolinea, nel weekly outlook di Allianz Global Investors, Greg Meier, Director, Senior Economist, Global Economics and Strategy. Secondo il quale, a differenza del 2018, questa volta l’economia statunitense potrebbe avere qualche difficoltà in più a evitare il contraccolpo dei dazi…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.