Peter Kraus di Aperture Investors, parte dell’ecosistema Generali Investments, analizza la possibile evoluzione dello scenario macro e consiglia di iniziare ad accumulare posizioni sia in ambito azionario che in quello del credito
La Federal Reserve statunitense continua ad essere all’avanguardia nella sua lotta all’inflazione, che ha chiarito essere la priorità numero uno, anche se il successo porta alla recessione. In parallelo, mentre la guerra in Ucraina – che potrebbe proseguire fino alla fine dell’anno – continuerà a spingere i costi dell’energia e dei prodotti alimentari, i tentativi di economizzare i vincoli della catena di approvvigionamento energetico, faranno rallentare la produzione apportando carenze.
NON ABBIAMO ANCORA VISTO IL MINIMO DEI MERCATI AZIONARI
“È difficile che la recessione non si materializzi, se non ci siamo già”, commenta Peter Kraus, CEO di Aperture Investors, parte dell’ecosistema Generali Investments, secondo il quale appare piuttosto ottimistica l’attuale proiezione dell’inflazione del 2,5% della Fed per il 2023. Nell’azionario, secondo il manager, a mano a mano che gli utili saranno rivisti al ribasso e diventerà evidente che la Fed deve continuare ad aumentare i tassi più a lungo del previsto, si profileranno ulteriori ribassi. “Non abbiamo ancora visto il minimo nei mercati azionari statunitensi o in altri paesi, forse con l’eccezione della Cina. All’interno dell’Europa, la Germania sembra affrontare la sfida più grande, seguita da Italia e Francia. Il Regno Unito, sebbene debole, sarà meno colpito da queste condizioni”, puntualizza Kraus…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.