Pablo Riveroll, Head of Latin American Equities di Schroders, vede segnali incoraggianti di recupero dei mercati e della new economy nel grande paese dell’America Latina colpito più duramente dalla pandemia
Il Brasile è sicuramente una delle aree trascurate dagli investitori nei tempi recenti ma ora ci sono segni di risveglio del mercato, soprattutto per il numero sorprendente di che aziende che si stanno quotando. Oltre 40 società hanno intenzione di quotarsi quest’anno dopo le 28 IPO del 2020, il numero più elevato dal 2007. Un livello di attività notevole se si pensa che il Brasile è l’economia più grande di una regione che è stata tra le più colpite dalla pandemia. I timori legati alla sostenibilità delle finanze pubbliche e all’inflazione, che ha portato la banca centrale ad alzare i tassi, hanno pesato sui mercati finanziari brasiliani di recente.
I MERCATI FUNZIONANO BENE
Secondo Pablo Riveroll, Head of Latin American Equities di Schroders, in questo contesto è incoraggiante vedere che i mercati dei capitali continuano a funzionare bene e segnala in particolare il caso della “new economy“, le cui aziende disruptive stanno impostando un’agenda legata a rinnovabili, commercio elettronico e fintech, lasciando indietro i settori della “old economy”, come le materie prime. Riveroll avverte anche di non sottostimare i rischi delle IPO, perché gran parte delle aziende che si sono quotate in Brasile l’anno scorso hanno sottoperformato rispetto all’indice Ibovespa, soprattutto nelle costruzioni…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.