Nell’anno della pandemia l’ingresso nel mondo del lavoro dei neolaureati ha subito un rallentamento. Le lauree del gruppo medico-sanitario e ingegneristico si confermano quelle più remunerative
La pandemia ha avuto impatti sul rapporto tra occupazione e titolo di laurea e sul reddito mensile dei laureati? Una ricerca di Almalaurea ha approfondito, tra i vari temi, anche questi aspetti. Il primo dato rilevante riguarda l’ingresso nel mondo del lavoro dei neolaureati. La pandemia, infatti, ha rallentato il conseguimento del primo impiego a un anno dalla laurea. Il tasso di occupazione è del 69,5% tra i laureati di primo livello e del 68,1% tra quelli magistrali, in calo rispettivamente del 4,9% e del 3,6% rispetto alla precedente rilevazione.
PIÙ SMART WORKING
Lo smart working è sicuramente l’elemento più dirompente rispetto all’ultima ricerca condotta da Almalaurea. Nel complesso, ha riguardato il 19,8% dei laureati di primo livello e il 37% dei laureati di secondo livello nel 2020. Numeri nettamente in crescita rispetto al 3,1% e 4,3% rispetto alla ricerca del 2019. A cinque anni dal titolo, il tasso di occupazione vede favoriti i laureati del gruppo informatica e tecnologie (ICT) con il 97,2% mentre i laureati del gruppo arte e design chiudono la classifica (vedi grafico) con il 76,6%…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.