Nel sondaggio annuale sui fund selector di Natixis Investment Managers, volatilità e tassi bassi (o negativi) sono i principali rischi di portafoglio. Ma la gestione attiva potrà sfruttare le opportunità nel value e nei mercati emergenti
Le banche centrali daranno sostegno al mercato nel caso di nuove flessioni dell’economia in un contesto che resterà caratterizzato da continua volatilità e bassi (o negativi) tassi d’interesse. Uno scenario che spinge i buyer professionali a posizionare i propri portafogli per intercettare le possibilità di rialzo nel corso del 2021. A rivelarlo è il sondaggio annuale sui fund selector, condotto su scala globale da Natixis Investment Managers, che ha coinvolto, tra novembre e dicembre 2020, 400 selezionatori di fondi presso consulenti finanziari indipendenti, piattaforme di investimento di compagnie di assicurazione, consulenti di investimento registrati, family office e private bank di tutto il mondo, a cui fa capo un patrimonio di 12.700 miliardi di dollari.
VOLATILITÀ E TASSI NEGATIVI I RISCHI MAGGIORI
Un’indagine che indica, come maggiori rischi di portafoglio, la volatilità (segnalata dal 49% degli intervistati), i tassi negativi (39%), l’inflazione (37%), una stretta del credito (34%) e problemi di liquidità (25%). Per quanto riguarda invece le preferenze, il 61% del campione ritiene che le small-cap siano avvantaggiate sulle large-cap, mentre il 66% è convinto che i portafogli con un posizionamento aggressivo supereranno quelli difensivi, e il 60% che i mercati emergenti batteranno quelli sviluppati. In quest’ultimo caso, i paesi in via di sviluppo vengono ora ritenuti dal 65% degli intervistati più interessanti rispetto a prima del Covid-19…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.