Amundi spiega l’impatto molto differenziato nei vari Paesi e illustra l’asset allocation per mitigare le conseguenze delle tariffe di Trump sui portafogli
Il livello “scontato” dei dazi reciproci annunciati da Trump è più severo per i Paesi definiti i “peggiori trasgressori”, tra cui Cina e UE, mentre per gli altri paesi è prevista un dazio universale minimo del 10%. I dazi su Canada e Messico sono attualmente sospesi, mentre le discussioni sull’USMCA, l’accordo USA-Messico-Canada, dovrebbero procedere in parallelo. Lo rileva Amundi in un commento di Alessia Berardi, Head of Emerging Macro Strategy, dell’Amundi Investment Institute, dedicato appunto ai dazi imposti da Trump.
ASIA PIÙ COLPITA MA RESTANO DOMANDE
L’esperta di Amundi sottolinea che l’Asia deve affrontare le sanzioni più significative, anche se rimangono diverse domande, relative in particolare agli accordi di libero scambio esistenti o futuri, alla possibile evoluzione della situazione con Taiwan e alle esportazioni di chip negli USA. Alcune aziende, inoltre, attualmente stanno espandendo la presenza negli USA, quindi ci si chiede se potrebbero essere concesse esenzioni per chi vi si trasferisce…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.