Paolo Mauri Brusa, gestore del team Multi Asset Italia di GAM SGR commenta il rialzo dell’inflazione e la politica monetaria della Fed. Dalla stagione delle trimestrali appena iniziata arriveranno segnali importanti
L’atteso dato sull’inflazione Usa di giugno è stato superiore alle previsioni al +9,1% sull’anno, il più alto dal 1981. Appare quindi scontato il rialzo di 75 punti base alla prossima riunione della Fed a fine mese. Ma mercati e investitori si chiedono se Powell riuscirà davvero a non far deragliare in recessione l’economia americana. Paolo Mauri Brusa, gestore del team Multi Asset Italia di GAM SGR, osserva che il dato mensile dell’inflazione Usa è fuori dall’ordinario, al +1,3% su maggio, il balzo più alto in 30 giorni dal 2005. Gli operatori ormai danno per scontato il ritocco dei Fed Fund a fine luglio di 75 punti base, e comincia a farsi largo l’idea di un rialzo addirittura di 100 punti.
FED COSTRETTA A FRENARE LA CRESCITA
L’unica opzione a disposizione della Fed è quella di rallentare la crescita economica, raffreddando la domanda interna in misura sufficiente a compensare la scarsità dell’offerta, anche se il rischio è portare gli Stati Uniti in recessione. Secondo Mauri Brusa si preannuncia quindi un’estate molto calda per i mercati finanziari, e occorrerà monitorare le ripercussioni su consumatori e famiglie della stretta monetaria. Per ora le vendite al dettaglio sembrano tenere, anche se a maggio hanno fatto segnare il primo marginale calo del 2022, fortemente impattato però dal crollo del segmento automotive…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.