Schizza in cima al Ftse Mib il titolo della società leader nella sicurezza. Il futuro presidente Usa vuole portare gli investimenti del Patto atlantico dal 2% al 5% del Pil. Ma non tutti gli Stati potranno farcela
Le parole di Donald Trump, con la sua richiesta ai paesi Nato di aumentare le spese militari, fanno volare i titoli della difesa. Leonardo, in particolare, sale oggi in testa al Ftse Mib con un rialzo vicino al 5%, e arriva a valere 27,5 euro a azione. È ai massimi dal 2000: sono infatti 25 anni che non sfondava quota 27 euro. E dovrebbe crescere ancora: un’analisi di Mediobanca fissa il target price a 30 euro. Anche gli altri gruppi europei specializzati in difesa e sicurezza stanno beneficiando dell’assist di Trump: Thales è in vetta sul listino di Parigi, così come Rheinmetall a Francoforte, mentre Bae System è tra i migliori titoli sul listino di Londra.
SONO 9 GLI STATI INADEMPIENTI
Ieri dalla sua villa di Mar-a-Lago, il futuro presidente Usa ha espressamente detto che i paesi membri della Nato devono aumentare fino al 5% del loro Pil gli investimenti sulla sicurezza. Oggi il tetto richiesto è del 2%, ma non tutti gli Stati lo rispettano. Su 32 paesi, solo 23 hanno raggiunto o superato la soglia, gli altri 9 sono ancora molto lontani: la Germania, ad esempio, non arriva all’1%, la Spagna investe l’1,2%, mentre l’Italia è scesa dall’1,6% del 2024 all’1,5% previsto per il 2025. La Francia, invece, dovrebbe arrivare al 2%. In Europa chi investe di più è la Polonia, col 4%, seguita dall’Estonia, col 3,5%. Anche gli Stati Uniti investono in armi il 3,5% del Pil, comunque distanti da quel 5% che vuole raggiungere Trump…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.