Non si vedono provvedimenti per ridurre il prezzo dei beni importati ed è pertanto molto probabile che l’impatto dei dazi si scaricherà sui margini delle aziende, soprattutto su quelle non quotate in borsa
In un contesto caratterizzato dalle incertezze sui dazi e sulle politiche commerciali, e dalle implicazioni su crescita e inflazione, uno degli osservati speciali è il deficit federale statunitense. Nel mese di luglio, in base ai dati del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, ammontava a 291 miliardi di dollari. Un disavanzo più ampio di quello rilevato nello stesso mese dello scorso anno, anche se, in termini percentuali, il rapporto con il Pil è del 6,4%, in leggero miglioramento rispetto al 7% di inizio 2025.
L’APPORTO DEI DAZI
Un miglioramento frutto anche dell’apporto dei dazi, che attualmente ammonta complessivamente all’1,1% del prodotto interno lordo statunitense. “Tenendo anche conto della possibilità di potenziali dazi su prodotti farmaceutici e semiconduttori, finora esclusi, prevediamo che le entrate tariffarie saliranno a quasi l’1,5% del Pil entro la fine dell’anno” fa sapere Tim Drayson, Head of Economics di L&G...
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.