Erik Lueth, Global Emerging Market Economist, spiega il ruolo di ponte che la Cina usa per aggirare le tariffe attualmente esistenti e stima l’impatto delle nuove sul vicino a Sud degli USA se venissero applicate
Il Messico è sempre stato un potenziale beneficiario dei dissidi tra Cina e USA, a cui è vicino sia geograficamente che politicamente, ha un accordo commerciale e proprio come la Cina è un grande polo manifatturiero, che nel 2022 ha sorpassato quest’ultima come principale fornitore di Washington. Ma già dal giorno delle elezioni si è capito che un ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca avrebbe potuto significare guai per il paese, e anche per il Canada.
LA RINEGOZIAZIONE DEGLI ACCORDI COMMERCIALI NEL 2026
Erik Lueth, Global Emerging Market Economist di LGIM, non è sorpreso che il tycoon abbia minacciato di imporre dazi al 25% sulle importazioni dai due Stati, in quanto l’accordo commerciale di cui sopra dovrà essere ricontrattato a luglio 2026 e questo permetterebbe a Trump di arrivarci da una posizione contrattuale forte. Inasprire i rapporti commercial con il Messico, secondo Lueth, ha anche lo scopo di colpire la Cina, che da quando le sono stati imposti i primi dazi ha adottato per aggirarli la soluzione di far passare le merci dal Messico…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.