Ethenea crede che le banche centrali tollereranno impennate temporanee, vaccini e stimoli sosterranno il reflation trade favorendo la rotazione verso le aree più colpite dalla recessione. Il dollaro può rafforzarsi
Quando si è scatenata la pandemia, l’inflazione non era ancora tornata ai livelli pre-crisi del decennio scorso. Nella prima metà del 2021, l’inflazione tenderà a salire nelle economie sviluppate, spinta dal rincaro di energia e materie prime, da strozzature dell’offerta e dall’effetto base, per raggiungere l’apice nel secondo trimestre di quest’anno. Ma dovrebbe rimanere contenuta nel prossimo futuro, considerato il divario produzione effettiva e potenziale, gli ostacoli di forze strutturali come demografia, globalizzazione e tecnologia, e il crescente squilibrio tra risparmi e investimenti.
INFLAZIONE NON GENERALIZZATA
È l’analisi di Andrea Siviero, Investment strategist di Ethenea Independent Investors, secondo cui probabilmente le banche centrali delle economie sviluppate ignoreranno le impennate temporanee e manterranno la politica espansiva a lungo. Secondo Siviero ci troviamo in un contesto reflazionistico, caratterizzato dalla ripresa congiunturale, che comporta anche un graduale ritorno della produzione e dell’inflazione ai trend di lungo periodo, ma è cosa ben diversa rispetto a un contesto inflazionistico, vale a dire aumento generalizzato dei prezzi in fasi di pieno utilizzo della capacità…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.