I nuovi data center avranno bisogno di energia e le utility stanno ripianificando le strategie di crescita: l’analisi di Bobby Edemeka, portfolio manager di Jennison Associates (affiliata di PGIM)
L’intelligenza artificiale cambierà per sempre non solo il mondo del lavoro, ma anche quello dell’energia. Sempre più aziende stanno facendo ricorso all’IA generativa per migliorare efficienza e qualità dei prodotti o servizi, ma ciò implica un aumento elevato e costante del fabbisogno energetico.
L’IA HA BISOGNO DI NUOVA ENERGIA
Bobby Edemeka, portfolio manager di Jennison Associates (affiliata di PGIM), ha analizzato il rapporto sempre più stretto tra intelligenza artificiale e fabbisogno energetico, andando a valutare le opportunità di investimento che si potrebbero aprire. Secondo l’esperto di Jennison Associates siamo di fronte a un cambiamento di paradigma generazionale, che sta portando alla nascita di data center ad alta intensità. Le stime dell’Agenzia internazionale per l’energia prevedono che entro il 2030 il consumo globale di elettricità possa raddoppiare. I nuovi campus dedicati all’AI hanno ormai un fabbisogno energetico di almeno 1 GW e, secondo McKinsey, entro il 2030 saranno necessari 18 GW di potenza aggiuntiva solo per servire i data center statunitensi. Un fabbisogno energetico monstre, se si pensa che attualmente il fabbisogno totale della città di New York è di 6 GW…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.