Dan Taylor, CIO di Man Numeric, sottolinea le alte valutazioni dell’azionario USA e analizza le implicazioni della miscela di inflazione e forte crescita che potrebbero essere alimentate da Trump
Sui mercati finanziari, il ritorno di Donald Trump ha scatenato gli “spiriti animali” e rafforzato almeno per ora l’eccezionalismo americano, portando anche il mondo delle criptovalute a nuovi massimi. Dopo un terzo trimestre relativamente solido per gli utili societari, gli investitori si chiedono quanto di questo entusiasmo sia giustificato. Il CAPE3 ratio, utilizzato per misurare la valutazione utilizzata per stabilire se un titolo o un mercato sono cari o a sconto, mostra che negli ultimi 15 anni gli USA si siano spostati da una posizione intermedia a una di sopravvalutazione, e negli ultimi 50 anni l’unico periodo in cui sono stati più cari di oggi è stato durante la bolla tecnologica tra il 1998 e inizio 2000.
CRESCITA E VALUTAZIONI DIETRO LA SOVRAPERFORMANCE
USA Man Group, in un commento dedicato alle prospettive dei Magnifici 7 dopo l’elezione di Trump, firmato da Dan Taylor, Chief Investment Officer di Man Numeric, osserva che la sovraperformance degli USA rispetto al resto del mondo è stata determinata sia da una crescita più sostenuta che da valutazioni più elevate. Secondo Taylor, in futuro è improbabile un aumento delle valutazioni relative, quindi la vera domanda è se gli USA possano continuare a dominare dal punto di vista della crescita, e non c’è posto migliore per iniziare l’analisi dei Magnifici Sette…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.