Patrick Barbe (Neuberger Berman) spiega l’impatto del prezzo del petrolio e delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente e illustra le probabili prospettive della Bce in tema di tassi e inflazione
Giovedì 26 ottobre si riunisce il Governing Council della BCE per discutere di politica monetaria dell’Eurozona. Un meeting molto atteso, alla luce non soltanto del delicato momento economico che stiamo attraversando, ma anche per i recenti sviluppi causati dal conflitto in Medio Oriente dopo il massacro di civili ad opera di Hamas. Abbiamo chiesto a Patrick Barbe, Head of European Investment Grade Fixed Income, Neuberger Berman, le sue aspettative sui diversi elementi che potranno influenzare le prossime decisioni della BCE, tra cui, l’impatto del prezzo del petrolio e delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente.
Il fattore chiave osservato dalla BCE è il tasso d’inflazione core (energia esclusa). Eppure si dice che la banca centrale tenga d’occhio il prezzo del petrolio: perché un aumento del suo prezzo è così rilevante?
Per gestire la politica monetaria la BCE adotta un approccio che si basa sull’evoluzione del tasso d’inflazione core, al netto cioè di cibo ed energia. Ma se i prezzi del petrolio si mantengono su un livello elevato per un tempo sufficientemente lungo potrebbero costituire un problema dal momento che l’incremento dei costi energetici si estenderebbe a tutti i prezzi di beni e servizi…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.