Il punto di arrivo della nuova normalità dopo gli anni guidati da politica monetaria e fiscale non è ancora chiaro. Intanto parte bene la stagione delle trimestrali Usa e la Fed rassicura
Sono passati poco più di 10 giorni dal Liberation Day e ne abbiamo viste e soprattutto lette di tutti i colori, ma Wall Street ha chiuso settimana scorsa solo un 5% sotto dove era quando Trump ha sventolato la tabellina con i dazi globali. Il tutto prima che arrivasse a mercati chiusi, dopo la moratoria di 90 giorni, anche l’allentamento dei super-dazi alla Cina su prodotti e componenti tech, a beneficio di big USA come Apple, Microsoft, HP, Dell. Anche i rendimenti dei Treasury sono tornati più o meno dov’erano un mesetto fa, prima di andare in picchiata su timori di recessione globale per poi risalire bruscamente per una serie di fattori tecnici e di mercato, tra cui il bisogno di cash per soddisfare le “margin call” e adeguare la copertura delle posizioni speculative al ribasso e al rialzo sull’azionario da parte di hedge fund e simili.
GLI STOP AND GO SUI DAZI MANDANO WALL STREET SULLE MONTAGNE RUSSE
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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.