Gli impatti della nuova amministrazione Usa saranno ampi e sorprendenti, ma i mercati emergenti hanno già affrontato la prima presidenza Trump e le opportunità non mancheranno per quelli in cui la politica è più flessibile agli shock esterni
Prima dell’insediamento di Trump il dollaro si è rafforzato e i premi a termine statunitensi sono aumentati. Una dinamica che ha messo sotto pressione le valute dei mercati emergenti e causato un inasprimento delle condizioni di finanziamento esterno, limitando lo spazio a disposizione dei responsabili politici per sostenere le rispettive economie. “Un’agenda politica di Trump più favorevole al mercato potrebbe alla fine sostenere gli asset di rischio e ammorbidire il dollaro mentre, al contrario, una maggiore incertezza commerciale e un aumento dell’inflazione statunitense potrebbero creare un potente mix per l’economia globale” fa sapere Michael Langham, Economista Global Macro Research di abrdn.
LUCI E OMBRE SUL MESSICO
D’altra parte, aggiunge il manager, dal momento che Washington avrà bisogno di altri partner commerciali in vista dell’intensificarsi delle misure contro Pechino, molti mercati emergenti potrebbero beneficiarne. Il Messico, per esempio, se da un lato subirà il costo maggiore delle misure adottate da Trump per reprimere l’immigrazione clandestina e aumentare le deportazioni, dall’altro l’integrazione nelle catene di fornitura statunitensi lo pone come un probabile beneficiario per diversificare le forniture dalla Cina…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.