Pictet AM, in un’analisi di Christopher Preece, spiega gli impatti attesi dalle politiche Usa soprattutto sui mercati valutari, sul debito e sui tassi, in un contesto di fondamentali sempre più solidi
I mercati emergenti potrebbero trarre vantaggio da una seconda presidenza Trump, nonostante il nervosismo diffuso. A lungo termine, la sua strategia rischia di indebolire il dollaro, il che rappresenterebbe una buona notizia per gli attivi di questa asset class, mentre la dinamica del debito Usa, che probabilmente peggiorerà con la nuova amministrazione, contribuirà a gettare una luce positiva sul debito sovrano emergente. La volatilità aumenterà nel breve termine, soprattutto nei primi mesi dopo l’insediamento ed i disagi non saranno limitati ad alcuni Paesi. Se molti saranno pronti a fare concessioni commerciali, e non solo per evitare i dazi, altri come la Cina probabilmente sopporteranno il peso di qualsiasi guerra commerciale scatenata da Trump.
APPREZZAMENTO DEL DOLLARO, MA A BREVE E LIMITATO
Sono le indicazioni di Pictet Asset Management in un’analisi di Christopher Preece, Macro Strategist & Investment Manager, secondo cui questo scenario sarà ben visibile sui mercati valutari, perché più i dazi saranno pesanti, più è probabile un apprezzamento del dollaro, almeno inizialmente. Le svalutazioni metteranno a dura prova chi ha prestiti in dollari, ed è probabile che Trump sfrutterà i dazi per ottenere concessioni dai partner commerciali, ma è anche intenzionato a non far salire troppo il dollaro, perché riportare l’industria manifatturiera negli Usa non deve andare a discapito della competitività…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.