I mercati emergenti hanno ricominciato ad attrarre gli investitori con le loro ricche cedole: Polina Kurdyavko (RBC BlueBay Asset Management) ne illustra gli attuali vantaggi ma anche i potenziali rischi
L’attuale situazione geopolitica presenta diversi vantaggi per le grandi economie dei mercati emergenti come India, Brasile, Indonesia, Cile e Messico, solo per citarne alcuni.
Ne spiega le ragioni Polina Kurdyavko, BlueBay Head of Emerging Markets, RBC BlueBay Asset Management: “Nel nuovo ordine geopolitico, questi alleati diventano strategicamente più importanti. La guerra in Ucraina e le tensioni tra Washington e Pechino costringono l’Occidente ad allargare il numero di alleati tra i Paesi emergenti. Per questi ultimi si tratta di un’opportunità per cominciare a dettare le proprie condizioni in materia di accordi commerciali, flussi di portafoglio e livello di tolleranza nei confronti della condotta politica di determinate giurisdizioni”.
IN PRIMA LINEA NEL CICLO DI RIALZO DEI TASSI
Le banche centrali dei mercati emergenti si sono mosse in anticipo nel ciclo di rialzo dei tassi agevolando la stabilizzazione dei flussi interni e delle valute. Una situazione che ha ricominciato ad attrarre gli investitori internazionali. Tuttavia, la politica monetaria restrittiva ha anche un costo. “Gli interessi per un debito a due cifre non sono generalmente sostenibili per i Paesi o le aziende nel lungo periodo. Il rischio è che, alla lunga, gli unici vincitori siano le società di ristrutturazione del debito. Credo tuttavia che i policymaker dei mercati emergenti abbiano guadagnato molta credibilità trovandosi in prima linea nel ciclo di rialzo” riferisce Kurdyavko, secondo la quale la sfida è ora quella di passare da una politica monetaria restrittiva e una politica fiscale relativamente allentata per contrastare gli effetti della pandemia di Covid e della guerra in Ucraina a una politica monetaria più accomodante e a bilanci più conservativi…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.