David Rees, Senior Emerging Markets Economist, sottolinea le ampie riserve di capitale che proteggono le banche, la scarsa evidenza di un eccesso di prestiti, e l’assenza di squilibri macroeconomici più ampi
Il crac di SVB e First Republic è stato causato da fattori idiosincratici, ma probabilmente ha contribuito anche l’aumento aggressivo dei tassi. Il sell-off globale sulle banche si è poi attenuato, ma negli USA lo shock ha portato a una stretta credito, che rafforza le attese di recessione. I rialzi della Fed hanno anche messo in luce le vulnerabilità dei Mercati Emergenti, storicamente vulnerabili a una brusca frenata dell’economia quando le condizioni monetarie si inaspriscono nei mercati sviluppati, con le banche che hanno subito il contraccolpo delle successive recessioni e dell’aumento delle inadempienze sui prestiti.
SOMIGLIANZE CON CRISI PASSATE MA QUESTA VOLTA SI PUO’ EVITARE
Ma questa volta una crisi bancaria negli Emergenti potrebbe essere evitata, secondo l’analisi di David Rees, Senior Emerging Markets Economist di Schroders, che sottolinea tre ragioni a supporto. Oggi si vedono alcune condizioni che hanno preceduto le passate crisi, dalla stretta della Fed a deterioramenti diffusi delle bilance dei pagamenti. Problemi che non possono essere presi alla leggera, data la natura instabile del sentiment globale, ma secondo Rees ci sono almeno tre ragioni per pensare che non siamo sull’orlo di una grave crisi bancaria nei Paesi Emergenti…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.