La Fed pronta a proseguire con i tagli per accompagnare l’atterraggio morbido e la Bce seguirà. Ora occhi sulla geopolitica, dalle guerre alle elezioni Usa. Ma storicamente l’impatto è sempre limitato
Da sempre i mercati finanziari vivono di aspettative e cercano di anticipare il corso delle economie e dei fondamentali societari, che alla fine determinano l’andamento dei prezzi di azioni, obbligazioni e altri strumenti di investimento. Dopo un agosto innervosito da volatilità temporanea originata in Giappone, settembre ha riportato la calma grazie alla conferma del quadro auspicato dagli investitori: inflazione in frenata, economia in rallentamento, Fed concentrata sulla gestione di un atterraggio morbido con un taglio dei tassi importante, che potrebbe essere seguito da un altro, e da mosse della Bce nella stessa direzione.
OBBLIGAZIONI CON HARRIS, AZIONI CON TRUMP
Ma se le buone notizie stanno confermando le attese, si riduce anche il margine per ulteriori progressi, e gli investitori si concentrano sui rischi che ancora incombono all’orizzonte, a cominciare da quello geopolitico, che porta il nome delle guerre in Ucraina e Medio Oriente, delle tensioni Usa-Cina, e delle presidenziali Usa a cui manca poco più di un mese, con grande incertezza su chi uscirà vincitore. Un recente sondaggio di Bloomberg rivela che gli investitori globali sono più orientati alle obbligazioni in caso di vittoria di Kamala Harris, mentre l’azionario è visto favorito se Donald Trump tornasse alla Casa Bianca. I due contendenti hanno in comune programmi con un contenuto inflazionistico elevato, anche se per ragioni diverse, che si chiamano spesa pubblica per Dem e protezionismo per Rep…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.