Wall Street ha preso male Powell, ma abbattere l’inflazione senza far troppo male all’economia potrebbe non essere una mission impossible. Guai più in l’Europa, servono misure straordinarie contro il caro-gas
L’ultimo venerdì di agosto il bicchiere dei mercati è diventato da mezzo pieno a mezzo vuoto. Ci ha pensato Jay Powell dal simposio di Jackson Hole in Wyoming affermando che la Fed continuerà a combattere l’inflazione con i rialzi dei tassi “fino a che il lavoro non sarà completato”. Cosa vuol dire in termini di livello dei Fed Fund, ora nella forbice 2.25-2.50%? La risposta sempre da Jackson Hole l’ha data Loretta Mester, presidente della Fed di Cleveland, indicando il 4% o poco sopra come punto di arrivo. Molti si aspettavano da Powell il famoso ‘pivot’ vale a dire l’accettazione di poter convivere con un’inflazione un po’ più alta del desiderato.
OBIETTIVO 4% PER TASSI E INFLAZIONE
Financialounge.com una settimana fa aveva avvertito che chi sperava in un ramoscello d’ulivo di Powell sarebbe rimasto deluso, ricordando che non è mai successo che la Fed abbia interrotto un ciclo di rialzi con i tassi sotto l’inflazione, e prevedendo che un allineamento dei due livelli intorno al 4% potrebbe essere probabile, nel prossimo anno. Powell ha parlato di ‘qualche sofferenza’ che verrà inflitta all’economia dalla stretta anti-inflazione, ma solo per evitare sofferenze maggiori nel tempo. La Mester non vede recessione, grazie a un mercato del lavoro che resta molto forte, con la disoccupazione che potrebbe risalire sopra il 4%, ma solo un rallentamento della crescita rispetto al trend poco sotto il 2%. I dati sembrano darle ragione, alla seconda lettura il PIL del secondo trimestre è risultato in calo solo dello 0,6% rispetto al -0,9% della prima e le ultime stime della Fed di Atlanta datate 26 agosto puntano a +1,6% nel terzo trimestre…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.