Dopo lo stop del 2024, Zuckerberg ha iniziato a usare le nostre interazioni pubbliche sui social di sua proprietà per “istruire” l’intelligenza artificiale. Procedura di opposizione possibile, ma non automatica
Dopo quasi un anno di sospensione, Meta ha ricevuto il via libera per utilizzare i contenuti pubblici degli utenti europei nell’addestramento dei propri modelli di intelligenza artificiale. Nel 2024, il progetto era stato bloccato dagli organismi di regolazione europei, in particolare dal Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB) e dalla Commissione irlandese per la protezione dei dati (DPC), che avevano sollevato perplessità circa la compatibilità dell’iniziativa con il GDPR. Ora, a seguito di un percorso definito dalla stessa Meta come una “collaborazione costruttiva” con le autorità, la società può procedere. L’utilizzo dei contenuti pubblici sarà quindi esteso anche all’Unione Europea, replicando un modello già applicato in altri mercati extraeuropei.
INTELLIGENZA ARTIFICIALE META, I DATI COINVOLTI
Secondo quanto dichiarato da Meta, verranno utilizzati esclusivamente i contenuti pubblici prodotti da utenti adulti. Restano esclusi i dati dei minorenni, i messaggi privati e le interazioni su WhatsApp, che continueranno a non essere sfruttate per scopi di addestramento. In particolare, l’addestramento dell’IA riguarderà post, commenti, immagini e interazioni pubbliche pubblicate su Facebook e Instagram. Rientrano inoltre in questa categoria le conversazioni avute con il chatbot Meta AI, attualmente attivo su Facebook, Instagram e Messenger. I contenuti considerati “pubblici” non includono solo quelli esplicitamente resi tali dall’utente ma anche post condivisi in gruppi aperti o commenti visibili oltre la cerchia dei contatti diretti…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.