La casa d’investimento preferisce le strategie market neutral, relative value e macro, con i gestori in grado di estrarre l’alfa sia da posizioni lunghe (rialziste) che corte (ribassiste) attraverso portafogli a bassa correlazione
Nella prima parte dell’anno gli indici azionari hanno registrato robusti rendimenti trainati da una manciata di azioni tecnologiche. Sullo sfondo, l’incertezza sul percorso e la tempistica della politica monetaria della Federal Reserve statunitense e quelle geopolitica ed elettorale hanno causato periodi di volatilità, soprattutto di recente. “Nel frattempo, una ripresa della dispersione dei prezzi delle attività a livello di titoli, settori e paesi ha creato abbondanti opportunità di alfa per gli hedge fund, supportate da dinamiche che prevediamo persisteranno per il resto dell’anno” fanno sapere Mark van der Zwan, Chief Investment Officer and Head of the AIP Hedge Fund Team, e Jarrod Quigley, Deputy Chief Investment Officer AIP Hedge Fund Team presso Morgan Stanley Investment Management.
I FONDAMENTALI GUIDANO SEMPRE PIU’ I PREZZI DELLE AZIONI
Al contrario dell’ambiente più macro-driven che è persistito nel 2022 e per gran parte del 2023, quest’anno i prezzi delle azioni sono stati guidati sempre più dai fondamentali, con fattori micro-level che hanno rappresentato la maggior parte delle variazioni di prezzo. Nell’ambito dei mercati del credito, invece, sono stati compiuti progressi significativi verso la riduzione di un imminente muro di scadenza (ovvero la forte concentrazione di titoli obbligazionari in scadenza in un preciso periodo). Un contesto nel quale gli spread rimangono stretti e con una bassa volatilità, il che potrebbe potenzialmente limitare il rialzo direzionale dei prezzi di mercato nei prossimi mesi…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.