Il mese scorso è stato archiviato con performance non buone sia nell’azionario sia nell’obbligazionario. Bene il comparto energetico e i corporate high yield che hanno resistito meglio rispetto a quelli di qualità superiore
Settembre si conferma come mese non positivo per gli investitori. Dopo i mesi estivi, si sono registrati ribassi sia sul mercato azionario sia su quello obbligazionario. I listini, che hanno mostrato resilienza negli ultimi quattro mesi, sembrano aver perso vigore e prende piede l’ipotesi di un’inversione nei prossimi mesi. Lo afferma Mabrouk Chetouane, Global market strategist di Natixis Investment Managers che aggiunge: “Nel complesso, il credito europeo ha sovraperformato quello statunitense e ha persino registrato una riduzione degli spread”.
LA PERFORMANCE DELL’AZIONARIO
Guardando ai dati a fine settembre, dice l’analista di Natixis IM, “l’Msci World in dollari ha registrato un calo del 4,1%, portando la performance annuale all’11,6%, e sottoperformando l’Msci Emerging Markets, che è calato del 2,6% su base mensile attestandosi su un rendimento dello 0,4% su base annua”. Il settore energetico ha guidato gli acquisti, grazie a un rincaro dei prezzi del Brent e del Wti che sono arrivati rispettivamente al +9,7% e +8,6% in un mese, dopo la decisione dell’Arabia Saudita e della Russia di prolungare i tagli volontari alla produzione fino alla fine dell’anno…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.