Neuberger Berman sottolinea la direzione sbagliata del consensus di inizio 2021, che indicava una curva più ripida dei rendimenti dei Treasury USA, e suggerisce di tenere sotto stretta osservazione i tassi reali
Nel secondo semestre, la maggior parte delle strategie basate sul consensus del 2021 si sono rivelate fallimentari, e capire perché è essenziale per sbloccare le opportunità del nuovo e unico ciclo economico. Già a inizio anno nelle Prospettive del CIO di Neuberger Bermnan Erik Knutzen avvertiva che “poche cose sono rischiose come il consenso” che indicava dinamiche di inizio ciclo propizie e favorevoli agli asset più rischiosi. Le indicazioni erano di sfruttare l’irripidimento della curva dei rendimenti, vendere i Treasury a lunga scadenza, vendere il dollaro, acquistare azioni value e cicliche, puntare sulle small cap e sui mercati azionari fuori degli Stati Uniti e vendere le azioni difensive, le growth e le large cap statunitensi.
LA SVOLTA DELLA FED ARRIVATA A GIUGNO
Oggi, nelle Prospettive settimanali del CIO di Neuberger Berman, Robert Surgent, Senior Portfolio Manager—Multi-Asset Strategies, sottolinea che la maggior parte di quelle strategie ha funzionato per tre o quattro mesi, ma poi molte hanno smesso di farlo e a giugno, quando la Fed ha iniziato ad accarezzare la possibilità di iniziare a rialzare i tassi nel corso del 2023 quella ad esempio basata sull’irripidimento della curva ha smesso di funzionare. La view macro reflazionistica si è rivelata in gran parte corretta, ed era lecito attendersi rialzi anticipati dei tassi. Ma resta la disconnessione tra fondamentali e consensus, che Surgent descrive in quattro parole: tassi di interesse reali…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.