Brad Tank, Chief Investment Officer-Fixed Income , analizza i principali dati macroeconomici e le ripercussioni sui mercati azionari e obbligazionari rilevando che più le cose cambiano, più restano uguali
All’alba del 2023, mentre i mercati mettevano a segno il primo rally dell’anno, il FMI stimava una crescita globale per il 2023 di appena il 2,7% con recessione inevitabile in Europa e la Cina in lockdown, Neuberger Berman come altri investitori si preparava al momento in cui dover fare i conti con la realtà nel primo trimestre o semestre, per le proiezioni troppo ottimistiche su utili, inflazione e tassi delle banche centrali. Pur dando per scontato un rallentamento, Neuberger Berman dava per probabile un allentamento dell’inflazione, un indebolimento del dollaro e una riduzione dei rialzi delle banche centrali. Poi, però, i dati sulla crescita economica più robusta del previsto hanno sorpreso tutti.
LA FORZA DELL’ECONOMIA USA
In particolare, quelli sull’occupazione USA mostrano una capacità sbalorditiva di creare nuovi posti, e secondo il “GDP Now” della Fed di Atlanta, nel primo trimestre la crescita annualizzata potrebbe arrivare al 2,2%, contro lo 0,7% atteso solo due settimane fa. Brad Tank, Chief Investment Officer-Fixed Income di Neuberger Berman, osserva che è entrata nel vocabolario l’espressione “no landing”, indicando che l’economia continui a crescere e basta, ma non si dice d’accordo, ritenendo che la resa dei conti sia stata semplicemente rinviata ancora, potenzialmente alla seconda metà del 2023…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.